La sonda solare Parker è stata lanciata nell’Agosto del 2018 dalla NASA. La prima sonda destinata alla missione spaziale più vicina al nostro pianeta. Dal suo lancio, questa sonda ha terminato soltanto tre delle sue missioni pianificate attraversando zone del sole che fino ad oggi, non erano mai state esplorate prima. In questo articolo vedremo che cosa si è potuto imparare da questa missione spaziale attorno all’atmosfera del nostro sole. Una missione completamente differente da quella della sonda spaziale Juno sempre della NASA.
La NASA, ha dotato la sua sonda Parker Solar Probe di strumenti scientifici all’avanguardia che gli permetteranno di poter fare misurazioni dell’atmosfera che circonda il sole. Il 4 dicembre del 2019, gli scienziati hanno potuto imparare parecchio da questa esplorazione spaziale ma siamo solo all’inizio. Nuovi dati inviati dalla sonda hanno mostrato risultati che rivelano il comportamento del materiale e delle particelle che si allontanano rapidamente dal Sole.
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Sonda solare Parker
Questi dati hanno fornito agli scienziati nuove risposte sulla fisica della nostra stella ma molte altre domande rimangono ancora senza risposte. Le informazioni inviate dalla sonda solare Parker hanno svelato come fa il Sole ad espelle costantemente materiale ed energia. Con queste nuove informazioni, gli scienziati potranno riscrivere i modelli che usiamo per comprendere e prevedere il tempo spaziale attorno al nostro pianeta e a comprendere meglio l’origine dell’universo e delle sue stelle.
La NASA ha affermato che i primi dati inviati dalla sonda solare Parker rivelano molti nuovi aspetti sorprendenti del Sole. Infatti, osservare il Sole più da vicino piuttosto che dalla Terra, offre una visione senza precedenti su importanti fenomeni solari e anche su come ci influenzano sul nostro pianeta. Nuove informazioni che faranno comprendere meglio le stelle nelle galassie.
Il sole, sembra sempre fermo e stazionario vedendola dalla Terra, ma è una stella tutt’altro che calma. Il nostro sole è magneticamente molto attivo e su di essa, si scatenano di continuo potenti esplosioni e diluvi di particelle che si muovono vicino alla velocità della luce. Sulla nostra stella ci sono nuvole di miliardi di tonnellate di materiale magnetizzato.
Tutta questa attività influenza il nostro pianeta, iniettando anche particelle dannose nello spazio in cui volano i nostri satelliti e gli astronauti interrompendo le comunicazioni e i segnali di navigazione. Secondo la NASA, l’uomo aveva davvero bisogno di una missione spaziale per studiare l’atmosfera del Sole. Con questa missione spaziale si potrà imparare moltissimo sui complessi processi solari.
Tutto quello che accade sul Sole è fondamentale per capire come si modella lo spazio intorno a noi. La maggior parte del materiale che fuoriesce dal sole fa parte del vento solare. Un continuo deflusso di materiale solare che bagna l’intero sistema solare. Questo gas ionizzato, viene chiamato plasma e porta con sé il campo magnetico del Sole allungandolo attraverso il sistema solare.
Vento solare
Il vento solare è un flusso relativamente uniforme di plasma con occasionali turbolenze. Un sistema attivo piuttosto complicato. Infatti, i dati forniti dalla sonda solare Parker hanno mostrato una complessità strabiliante del vento solare. Molto più impulsivo e instabile di quello che si era pensato fino ad oggi. Il vento solare è costituito da plasma in cui gli elettroni caricati negativamente si sono separati dai ioni caricati positivamente creando un mare di particelle fluttuanti con carica elettrica individuale.
Lo stato del vento solare misurato e analizzato attentamente come i campi elettrici e magnetici attorno alla sonda solare Parker sono cambiati nel tempo, insieme alla misurazione delle vicine onde nel plasma. Queste misurazioni hanno mostrato inversioni rapide nel campo magnetico e getti improvvisi di materiale in rapido movimento. Tutte caratteristiche che rendono il vento solare più turbolento.
Questi dettagli si sono rivelati fondamentali per poter comprendere in che modo il vento solare disperde la sua energia mentre fluisce lontano dal Sole e in tutto il sistema solare. Alcune misurazioni della sonda solare Parker stanno fornendo agli scienziati delle risposte a domande vecchie di decenni. Una di queste domande riguarda come esattamente il vento solare fuoriesca dal sole.
Polvere cosmica vicino al sole
Un’altra domanda degli scienziati che sta per avere una risposta riguarda la sfuggente zona priva di polvere cosmica. Il nostro sistema solare è inondato di polvere. Le polveri cosmiche dalle collisioni hanno formato pianeti, asteroidi, comete e altri corpi celesti in miliardi di anni. Gli scienziati hanno da tempo sospettato che, vicino al Sole, questa polvere sarebbe stata riscaldata a temperature elevate da una forte luce solare trasformandola in un gas e creando una regione priva di polvere attorno al Sole.
Ma nessuno l’aveva mai osservato così da vicino fino ad ora. Questa zona priva di polvere cosmica è stata prevista decenni fa, ma non è mai stata vista fino ad ora, quindi, si poteva soltanto ipotizzarne la sua esistenza fino ad oggi.
Eventi meteorologici spaziali
Le misurazioni della sonda solare Parker hanno dato una nuova prospettiva su due tipi di eventi meteorologici spaziali; le tempeste di particelle energetiche e le espulsioni di massa coronale. Le piccole particelle, sia elettroni che ioni, sono accelerate dall’attività solare, creando tempeste di particelle energetiche. Gli eventi sul Sole possono far esplodere queste particelle nel sistema solare quasi alla velocità della luce.
Queste particelle trasportano molta energia, quindi, possono danneggiare l’elettronica dei veicoli spaziali e persino mettere in pericolo gli astronauti, specialmente quelli che si trovano nello spazio profondo, al di fuori della protezione del campo magnetico terrestre. Capire esattamente come queste particelle vengono accelerate a velocità così elevata è importantissimo.
I dati dei primi due incontri solari della Parker Solar Probe sono disponibili al pubblico qui: Blog NASA Parker Solar Probe.
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