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L’evoluzione delle periferiche di archiviazione esterna

Le periferiche esterne non fanno parte del case del computer, ma aiutano a migliorare notevolmente le sue prestazioni. Tra queste ci sono le periferiche di archiviazione, in grado di custodire e salvare dati da trasferire comodamente da un dispositivo all’altro.

Nel corso degli ultimi anni la tecnologia ha corso velocissimo, fornendo una serie di periferiche sempre più evolute e di dimensioni ridotte. Nacquero prima i floppy disk, che per tanti anni hanno recitato la parte del leone, per poi essere sostituiti dai cd e dalle pen drive fino al cloud.

Periferiche di archiviazione

Periferiche di archiviazione

Ripercorriamo le varie tappe dell’evoluzione delle periferiche d’archiviazione esterna per capire come sono mutate nel corso del tempo per adattarsi alle diverse necessità.

Periferiche di archiviazione: La storia del floppy disk

In principio fu il floppy disk, un dischetto che poteva essere letto solo tramite un floppy disk drive in dotazione al computer. Anche se oggi il floppy disk è ormai superato, è innegabile la portata rivoluzionaria che ebbe quando uscì e cioè all’inizio degli anni ’80.

In quell’epoca naturalmente non esisteva la tecnologia di oggi, e le recenti periferiche di archiviazione di oggi, quindi bisognava trasferire manualmente i dati ed i file da un pc all’altro. Questo step fu bypassato dal floppy disk, dove poter salvare comodamente una serie di dati per poi poterli trasferire su un altro dispositivo.

Esistevano tre formati di floppy disk drive:

  • da 8 pollici
  • da 5 ¼ pollici
  • da 3 ½ pollici

L’arrivo dei cd

Intorno agli anni ’80 iniziarono a diffondersi sul mercato i dischi ottici, cioè dei supporti di memoria in grado di leggere cd, dvd e blu-ray. Rispetto ai floppy disk questi supporti avevano il grande vantaggio di poter salvare molti più file, anche audio e video. Un’altra piccola rivoluzione nel mondo dell’informatica.

Con i cd, i dvd ed i blu-ray era possibile trasferire qualsiasi tipo di file, anche video e musicali. La stessa velocità di trasferimento si ridusse notevolmente rispetto al floppy disk, proprio per questo motivo i cd ed i dvd iniziarono a prendere il sopravvento sia in ambito privato che professionale.

L’ennesima rivoluzione con le chiavette

I cd ed i dvd, nonostante la loro funzionalità, avevano comunque due difetti. Col tempo polvere e graffi rischiavano di cancellare o danneggiare i file sovrascritti; inoltre erano formati fisici di un certo spessore e grandezza che creavano ingombro. Dagli anni ’90 ha debuttato sul mercato un’altra periferica che ha fatto la storia: la chiave usb che, a distanza di anni, continua ad essere sulla cresta dell’onda.

Perché si chiama chiavetta? Poiché molti modelli sono dotati di un occhiello che permette l’aggancio all’anello di un comune portachiavi, così possono essere portati comodamente proprio come una chiave. Al di là delle caratteristiche fisiche, questa periferica di archiviazione può essere considerata idealmente come una chiave poiché apre le porte di diversi file su di essa custoditi.

Grazie alla notevole velocità di lettura/scrittura, alla capacità di custodire una massa maggiore di dati ed al ridotto ingombro fisico, le chiavette USB hanno soppiantato quasi definitivamente cd e dvd. La prima pen drive uscì nel 1996 e le capacità inizialmente erano piuttosto contenute. Ad oggi il modello più richiesto è la pen drive USB 16GB, una grandezza sufficiente per un utilizzo privato ed anche professionale.

Nel corso del tempo si sono evolute le pen drive e, con loro, le dimensioni. Addirittura esistono chiavette con una capacità monstre di due terabyte. Le chiavette riescono a dire la loro ancora oggi grazie alle dimensioni ridotte, alla praticità ed anche all’estetica. Le pen drive, oltre a svolgere un’importante funzione pratica, vengono spesso utilizzate come simpatici gadget.

In commercio ci sono infatti chiavette USB personalizzate dove riportare il logo ed i colori aziendali, trasformandole così in strumenti pubblicitari itineranti. Le pen drive possono inoltre essere realizzate in formati, forme e figure divertenti e colorati.

Il cloud

Il cloud, pur non scalfendo le prestazioni né intaccando l’autorevolezza delle chiavette in termini di salvataggio dei dati, è un altro strumento di archiviazione che ha fatto prepotentemente irruzione negli ultimi anni. Si tratta di uno spazio di archiviazione accessibile in qualsiasi momento, dove poter conservare ed archiviare dati, file e documenti in un unico luogo senza necessariamente usare dispositivi esterni. La principale praticità risiede nel fatto che vi si può accedere da qualsiasi dispositivo: tablet, pc, portatile, smartphone ecc.

In ambiente di cloud computing il servizio web più diffuso è Google Drive, dove memorizzare e sincronizzare tutti i propri dati e file di lavoro. Possono essere conservati tutti i tipi di file (immagine, video, testo, Excel, Photoshop, Word ecc.) e poi condivisi anche con altre persone. Questo rappresenta un grande vantaggio in termini di operatività e di produttività, poiché più persone possono lavorare contemporaneamente sullo stesso file, recuperando così tempo e spazio preziosi.

Siamo giunti alla fine di questo viaggio tra le periferiche di archiviazione, dove le pen drive continuano ad avere ancora un ruolo di notevole importanza nonostante la diffusione del cloud.

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Tech Universe

Autore e amministratore del sito Tech Universe, appassionato di tecnologia e internet. Recensioni hardware PC, software e guide d'informatica e internet in genere.

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